Questo sito è dedicato alla mia passione per la letteratura americana contemporanea.
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Charles Brandt

Charles Brandt New York, New York (USA)
data nascita?





I libri che ho letto:

L'irlandese - Ho ucciso Jimmy Hoffa
(I Heard You Paint Houses - 2004)
Pubblicato nel 2004 questo libro svelava finalmente, trent'anni dopo la sua sparizione, il destino occorso a Jimmy Hoffa, forse il più potente leader sindacale statunitense, colluso con la criminalità organizzata e apparentemente coinvolto negli episodi più significativi della storia americana, dalla baia dei porci all'assassinio del presidente Kennedy.
Scritto come un romanzo il libro di Brandt è il frutto di lunghi e numerosi colloqui tra l'autore e un ormai vecchio e malato Frank Sheeran (l'irlandese del titolo), amico e uomo di fiducia di Hoffa sin dalla fine degli anni '50, e si legge in modo scorrevole quasi quanto un opera di finzione narrativa, offrendo però motivi di grande interesse per tutti coloro che, come il sottoscritto, sono particolarmente affascinati dalle vicende della storia contemporanea americana.
Meglio di tante "crime novels" questo "L'irlandese" illustra in modo circostanziato molti aspetti del modus operandi della mafia italoamericana con le sue regole d'onore, tanto rigide quanto disattese, all'occorrenza, quando ci fosse il beneplacito di un numero sufficiente di boss. Non si può non restare affascinati dalla logica spietata che vuole che ad uccidere un mafioso sia sempre un suo amico, sia perchè questi ne avrà l'opportunità, sia perchè eseguire materialmente l'esecuzione rappresenta l'unico modo per dimostrare la propria fiducia all'organizzazione e non finire ammazzato insieme al condannato.
Viene poi spontaneo domandarsi quanto la guerra possa contribuire a forgiare potenziali assassini inibendo le coscienze dei soldati di fronte alla morte: il protagonista del libro ha infatti partecipato alle campagne più sanguinarie della seconda guerra mondiale, spesso compiendo atti ignominiosi dietro ordine dei suoi superiori (atti che non vengono quasi mai citati nei libri di storia); come stupirsi che un simile individuo non abbia poi avuto scrupoli nel fare "ciò che andava fatto" per una "famiglia" che, ai suoi occhi, si era presa cura di lui più di quanto avesse fatto la sua stessa patria?
Un libro interessante che mi sento di consigliare, ma non a coloro che cerchino puro svago: le storie vere, si sa, non sono ricreative quanto quelle inventate.

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