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Robert A. Heinlein

Nome Cognome Butler, Missouri (USA)
7 luglio 1907

Carmel, California (USA)
8 maggio 1988




I libri che ho letto:

Stella variabile
(Variable Star - 2006)
Questa recensione non dovrebbe nemmeno trovarsi qui perchè l'autore effettivo di questo romanzo non è Heinlein, bensi Spider Robinson, ma dal momento che il nome di Heinlein viene sfruttato per promuovere "Stella variabile" come una sua "idea" e che il libro salta fuori quando cercate i libri del famoso autore su qualunque sito di e-commerce, mi sento legittimato a includerla in questo contesto, tanto più che io ho acquistato il libro proprio perchè "ingannato" da tale escamotage.
Non me ne vogliano gli appassionati di fantascienza ma dico subito che "Stella variabile" è "solo" un discreto romanzo di fantascienza, laddove il ben più noto "Starship Troopers" di Heinlein rappresenta invece una ben più complessa opera narrativa con interessanti spunti sociopolitici, ed è stata proprio tale complessità ed originalità a spingermi a cercare altre opere dell'autore, incappando invece in questa operazione commerciale.
Ho trovato "Stella variabile" moderatamente divertente all'inizio ma poi è subentrata una crescente noia che mi ha indotto a saltare interi capoversi per cercare di giungere alla sua conclusione venendo a patti con la spiacevole sensazione di star sprecando del tempo che avrei potuto impiegare in ben altre letture. A infastidirmi particolarmente è stato poi un finale che definirei raffazzonato. E' chiaro che Robinson è uno di quegli scrittori di fantascienza che vanta una discreta preparazione tecnica e scientifica, visto che non perde occasione per sfoggiarla nel corso della narrazione; ma allora sarebbe stato lecito attendersi una conclusione coerente con tale credibilità scientifica mentre invece l'autore si inventa una serie di assurdità che non si spreca neanche a cercare di spiegare pseudo-scientificamente, con la facile scusa che sono troppo complesse per essere comprese.




Straniero in terra straniera
(Stranger in a Strange Land - 1961)
Avevo avuto modo di apprezzare la prosa di Heinlein con il suo famoso "Starship Troopers", che devo ancora recensire su questo sito. Come per gli altri, pochi, grandi scrittori di fantascienza, Heinlein utilizza il pretesto di una ambientazione fantastica per destrutturare ed analizzare le realtà sociopolitiche che diamo per scontate nel mondo in cui viviamo. Anche in questo "Straniero in terra straniera" possiamo trovare le dissertazioni dell'autore sulla organizzazione civile delle società moderne, mescolate con le vicende fittizie del romanzo, ma ritengo che in generale questo lavoro sia decisamente meno riuscito rispetto al best seller citato poc'anzi.
A rendere meno appetibile questo titolo c'è, in primo luogo, la sua eccessiva lunghezza che, nella versione integrale, supera le 700 pagine. Ma la cosa più sconcertante stà nel fatto che tale lunghezza non sia dovuta alla mole di accadimenti narrati, quanto soprattutto al continuo ricorso a dialoghi-fiume, che non risparmiano al lettore nemmeno le inutili formalità e facezie verbali che intercorrono tra conoscenti. Ci sono singoli dialoghi che durano anche 20 o 30 pagine e altri che riguardano banalità come la suddivisione delle faccende quotidiane o scambi di convenevoli e prese in giro tra amici che non aggiungono assolutamente nulla alla narrazione. Sembra quasi che l'autore si sia deliberatamente sforzato per diluire lo sviluppo dell'opera e giungere alla mostruosa mole di pagine che la compone.
Un altro difetto che ho riscontrato in "Straniero in terra straniera" è la sua marcata obsolescenza. Spesso gli autori di fantascienza si distinguono per la capacità di immaginare ed illustrare un futuro che, ovviamente, non possono conoscere. Questo romanzo di Heinlein, invece, sembra addirittura più datato di quanto non sia. Pubblicato nel 1961, il romanzo sembra un'opera di fantascienza degli anni '40, non tanto per l'incapacità dell'autore di immaginare una tecnologia credibile, quanto per le atmosfere che vi si respirano: le espressioni verbali usate dai personaggi sembrano uscite da un film con Humphrey Bogart, ed il sessismo che Heinlein non riesce a mascherare appare decisamente fuori luogo anche per l'anno di pubblicazione e temo che potrebbe infastidire non poco eventuali lettrici.
Ci sono, nel romanzo, spunti di riflessione interessanti sulla democrazia, sulle religioni e su altri aspetti dell'organizzazione sociale umana ma, francamente, non so dire se bastino a rendere la lettura di "Straniero in terra straniera" un impiego soddisfacente del proprio tempo.



Starship Troopers
(Starship Troopers - 1959)
*recensione non ancora pubblicata*

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