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Nathanael West

Nathanael West New York City, New York (USA)
17 ottobre 1903

El Centro, California (USA)
22 dicembre 1940




I libri che ho letto:

Signorina Cuorinfranti
(Miss Lonelyhearts - 1933)
Questo breve romanzo di Nathanael West è ambientato nell'America del proibizionismo, a cavallo tra le due guerre mondiali. Mentre l'inarrestabile sviluppo del capitalismo forgiava la nazione più potente del pianeta, al suo interno andavano inevitabilmente inasprendosi le disuguaglianze e l'alienazione sociale.
In un'epoca in cui la stampa giornalistica ricopriva un ruolo decisamente più importante di oggi (internet non era nemmeno nelle menti dei suoi creatori), il protagonista è costretto a redigere una squallida rubrica di consigli ai lettori, firmandosi con lo pseudonimo di "Miss Lonelyhearts", che dà il titolo all'opera.
La quantità di miseria umana che è costretto a contemplare a causa del suo lavoro spinge Miss Lonelyhearts (nel libro non viene mai citato il suo vero nome) in un abisso di cinismo ed amarezza, aggravato dal frequente abuso di alcool che, nonostante il proibizionismo (o forse proprio a causa di esso), sembra scorrere a fiumi nei locali clandestini e nelle abitazioni private.
"Signorina Cuorinfranti" è una lettura che non può esser considerata di svago, ma che ritengo di estremo interesse per tutti coloro che vogliano comprendere maggiormente le implicazioni della cultura statunitense e, più in generale, di quella occidentale e capitalistica.



Il giorno della locusta
(The Day of the Locust - 1939)
Pubblicata per la prima volta nel 1939, quest'opera di Nathanael West è divenuta celebre come spietata e cinica critica allo show business, alle follie di Hollywood e della California, ed al modello di vita consumistico più in generale. La mia personale attenzione è stata invece catturata da altri aspetti della breve trama che ritengo essere altrettanto fondamentali nella comprensione del romanzo.
In particolare, credo che in quest'opera West abbia saputo realizzare un ritratto suggestivo di quelle figure maschili che, per indole o formazione culturale, sono del tutto inadeguati a rapportarsi con l'universo femminile e finiscono inevitabilmente preda di donne scaltre che li manipolano come creta fra le loro mani affusolate. Homer Simpson rappresenta, in questo romanzo, una figura solo in parte caricaturale ed incarna efficacemente tutta l'ingenuità, la goffaggine e la vulnerabilità di questi sprovveduti bambinoni troppo cresciuti. E non si creda che simili personaggi fossero figli di un'epoca pił timida e formale, perchè io stesso ho potuto incontrarne più d'uno nella vita reale, in tempi molto più recenti.
Anche il personaggio di Tod Hackett, per quanto più sveglio e risoluto di Homer, risulta, a ben vedere, decisamente succube della "femme fatale" della storia, una giovane attricetta capricciosa e priva di talento capace di accaparrarsi il sostegno (anche materiale) degli uomini con la tacita e vaga promessa di una intimità che non intende concedere. La frustrazione generata da questo perverso trattamento arriva al punto che Tod, e qui svelo solo un piccolo episodio che non dovrebbe guastare la lettura dell'opera, si ritroverà a fantasticare di stuprare l'oggetto del suo desiderio.
"Il giorno della locusta" è un romanzo crudo ed elegante allo stesso tempo, che affascina per l'ambientazione in un tempo ormai lontano ed inquieta per le tante similitudini con i costumi odierni di una società occidentale che è cambiata meno di quanto si pensi, nonostante un secolo di sconvolgimenti epocali.

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