Questo sito è dedicato alla mia passione per la letteratura americana contemporanea.
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Ethan Canin

Ethan Canin Ann Arbor, Michigan (USA)
19 luglio 1960





I libri che ho letto:

America America
(America America - 2008)
Imponente lavoro che intreccia le sue vicende con quelle della campagna elettorale per le elezioni presidenziali americane del 1972, "America America" viene considerato da molti come il romanzo più maturo di uno dei narratori americani contemporanei più apprezzati.
Ethan Canin, attraverso la voce del giovane protagonista del libro, ci guida nei meandri della vita politica americana, cui tutto il mondo occidentale si ispira più o meno dichiaratamente. Una politica fatta di grandi passioni ma anche di finanziamenti privati, di sontuosi parties elettorali in cui l'alcool scorre a fiumi, di oscure macchinazioni, di insabbiamenti e di scandali pilotati da una stampa condiscendente e complice delle fortune e delle sfortune dei singoli candidati, il tutto a scapito di un elettorato che crede di esercitare il proprio libero arbitrio quando in realtà è ingabbiato nelle trame della disinformazione e della propaganda.
La prosa di Canin è raffinata e la lettura scorre piacevolmente, soprattutto per coloro che sono affascinati dal modello di vita americano, così ben rappresentato in queste pagine. Personalmente ho apprezzato "America America" ma ritengo che per i lettori meno motivati il rischio di annoiarsi sia tangibile, sia per la lunghezza del testo (500 pagine) che per alcuni espedienti narrativi utilizzati dall'autore: sin dalle prime pagine Canin allude cripticamente a degli eventi topici che però non vengono mai rivelati espressamente per quasi tutta la durata del racconto; inoltre viene fatto ricorso continuamente a salti tra differenti linee temporali, come pare sia ormai consuetudine nella narrativa moderna.
In definitiva un romanzo bello ed impegnativo, ricercato ed istruttivo, consigliabile a molti ma non adatto a tutti.



L'Imperatore dell'aria
(Emperor of the air - 1988)
Dopo aver apprezzato il voluminoso romanzo "America America" ho voluto leggere questa raccolta di racconti di Ethan Canin, riscoprendovi lo stile garbato dell'autore, che però sembra sposarsi meglio con storie di più ampio respiro come, appunto, un romanzo.
I racconti raccolti in questo "L'imperatore dell'aria" sono piuttosto brevi e lasciano il lettore con la sensazione di aver soltanto assaggiato il livello di intimità che Canin è in grado di instaurare con esso. Questo giudizio, che non vuole essere una critica, è però forse condizionato dalla mia personale preferenza per le storie lunghe, e ritengo che "L'imperatore dell'aria" meriti comunque di essere letto, soprattutto da chi desidera accostarsi all'opera di Ethan Canin iniziando con qualcosa di meno impegnativo di un romanzo (considerato che "America America" è lungo oltre 500 pagine).
Concludo con un plauso per l'edizione rilegata edita da Ponte alle Grazie, davvero di pregevole fattura, nonostante non manchi qualche refuso di stampa.



Portami al di là del fiume
(Carry Me Across the Water - 2001)
Mi spiace dover ammettere di essere rimasto piuttosto deluso da questo romanzo di Ethan Canin, perchè avevo gradito gli altri libri dell'autore da me letti precedentemente, come si evince dalle recensioni che trovate in questa stessa pagina. Il fatto è che ho trovato "Portami al di là del fiume" estremamente noioso, tanto da abbandonarne la lettura nonostante fossi ormai giunto a metà dell'opera.
La trama, per quanto abbia potuto intuire, appare interessante, sebbene non particolarmente originale, e non sono stato infastidito più di tanto dai continui salti tra linee temporali differenti, espediente ormai abusato nella narrativa moderna. A tediarmi oltremodo è stato probabilmente lo stile dell'autore, che ho faticato a riconoscere, e che ai miei occhi è parso scarno e poco coinvolgente, quasi cronachistico.
Provare a leggere "Portami al di là del fiume" mi ha rammentato il sapore dei compiti scolastici, quando si provava inutilmente a concentrarsi su ciò che si doveva studiare mentre la nostra attenzione vagava inevitabilmente verso altri lidi.

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