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Steve Earle

Steve Earle Fort Monroe, Virginia (USA)
17 gennaio 1955




I libri che ho letto:

Le rose della colpa
(Doghouse Roses - 2001)
Non conoscevo Steve Earle per la sua carriera musicale e mi sono avvicinato con curiosità ed un pizzico di comprensibile diffidenza a questa sua prima opera di narrativa.
"Le rose della colpa" è una raccolta di racconti e rappresenta, come detto, l'esordio letterario di un artista piuttosto noto, a quanto apprendo, nel panorama della musica folk e country americana.
I primi racconti contenuti in questo volume mi hanno lasciato piuttosto indifferente. In essi ho riscontrato una certa autoreferenzialità nei confronti del particolare scenario musicale di Nashville e del Sud degli Stati Uniti e per questo motivo tali racconti potrebbero destare scarso interesse nel lettore italiano.
Ma poi il tono delle storie cambia, assumendo un respiro più ampio e internazionale, andando a toccare temi delicati di natura sociale e politica.
Immagino sia raro trovare un autore americano che chiama col nome di "Fronte di liberazione nazionale" (nel racconto intitolato "La rimpatriata") quelli che nella narrazione statunitense sono sempre stati solo i "vietcong", restituendo loro una dignità che la storia occidentale, generalmente nega. Questa, insieme ad altre prese di posizione decisamente poco popolari, hanno valso a Earle accuse di antipatriottismo negli USA, ma testimoniano una indipendenza di pensiero non comune.
La voce fuori dal coro di Steve Earle non è rabbiosa come quella di un contestatore ma malinconica e aggraziata, come appare in particolar modo nel bellissimo racconto intitolato "La valigia rossa".
Una lettura piacevole e istruttiva, che consiglierei a tutti gli amanti della buona narrativa, e che mi ha lasciato il desiderio di leggere altre opere di Steve Earle.


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