Saint John's, Terranova (CAN)
22 gennaio 1962

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In questo romanzo Kenneth J. Harvey sembra voler dare la propria interpretazione di quanto traumatica possa essere la detenzione e in quale misura possa essere possibile il ritorno alla normalità per chi è stato "Dentro". Sebbene si tratti di temi abbondantemente affrontati dalla letteratura mondiale trovo che la trama ideata da Harvey sia abbastanza originale ed interessante e muove rapidamente i propri passi dai temi della detenzione e della riabilitazione per toccare molti altri aspetti della vita del protagonista.
Confesso che l'approccio iniziale con questo romanzo non è stato del tutto incoraggiante per la scelta dell'autore di affidarsi ad una prosa scarna e succinta, volutamente afflitta da una punteggiatura opprimente. Una sola riga può contenere anche tre o quattro frasi, alcune delle quali composte soltanto di uno o due vocaboli. Non è difficile immaginare che Harvey abbia adottato tale stile per comunicare il senso di alienazione del protagonista (sebbene la storia sia narrata in terza persona) ma è chiaro che ne risulta una lettura per nulla scorrevole.
Una volta superate le difficoltà iniziali e preso il ritmo con la punteggiatura ho trovato la lettura di questo "Dentro" sufficientemente coinvolgente e capace di proporre spunti di riflessione e di introspezione interessanti. Alcuni eventi vengono volutamente accennati in maniera piuttosto criptica o lasciati scivolare in modo quasi subdolo tra le pieghe della narrazione, mentre altri misteri resteranno insoluti, ma va bene così perchè questo non è un "gialletto" confezionato per permettere al lettore di mettere a posto tutte le tessere del mosaico.