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William Landay

William Landay Boston, Massachussets (USA)
? ??? 1963





I libri che ho letto:

In difesa di Jacob
(Defending Jacob - 2012)
Dopo aver letto qualche "legal drama" ho maturato la convizione che si tratti di un genere fondamentalmente simile a quello dei "gialli" in cui l'attenzione del lettore è generalmente più tesa a svelare il mistero che non a godersi la lettura traendone spunti di riflessione e rivalutazione personali. Per questo motivo tali romanzi non incontrano il mio favore che va invece a quei libri che hanno nel "viaggio" (la lettura) il proprio cardine e non nella "meta" (il finale).
"In difesa di Jacob" però, pur essendo a buon diritto annoverabile tra i "legal drama", si distingue dai classici gialli togati per una atmosfera molto coinvolgente ed una qualità della prosa generalmente riservata a generi più "nobili". L'autore William Landay si spinge fino a considerazioni di natura etica sul sistema giudiziario americano, con meticolosa precisione derivante dalla propria esperienza come procuratore distrettuale.
Non crediate però che la sua competenza tecnica lo abbia portato a infarcire il testo di tecnicismi, come avviene in altri romanzi del genere: l'approccio alle tematiche legali è invece brillante e mai noioso nè autoreferenziale. Le situazioni descritte sono assolutamente plausibili nella loro normalità, se si escludono quelli che io reputo un paio di passi falsi nel finale.
Ho trovato la lettura di "In difesa di Jacob" gratificante e non ho difficoltà a consigliarlo a chiunque, soprattutto agli appassionati del genere legale, che vi troveranno inoltre una pregevolezza inusitata.



Lo strangolatore
(The Strangler - 2013)
Dopo aver letto e (moderatamente) apprezzato "In difesa di Jacob" (già recensito su queste pagine) ho voluto cimentarmi nella lettura di un'altra opera di William Landay, optando per "Lo strangolatore".
Si tratta di un thriller piuttosto articolato, nobilitato da una collocazione storica ben definita, ovvero subito dopo l'assassinio del presidente Kennedy, in una Boston in piena riqualificazione urbana.
I protagonisti della vicenda sono tre fratelli di origine irlandese che si trovano coinvolti a vario titolo nelle losche vicende che spesso si accompagnano alle grandi opere di ristrutturazione urbana. Come nella miglior tradizione del genere, il passato ed il presente si intrecciano a svelare implicazioni impreviste, insieme ad altre decisamente pił prevedibili.
La lettura è agevolata dallo stile scorrevole e dal linguaggio accessibile utilizzato dall'autore, ma la caratterizzazione dei personaggi non risulta particolarmente definita. Alcune soluzioni narrative appaiono un pò inverosimili, mentre altre soltanto un pò scontate.
"Lo strangolatore" è, in definitiva, un romanzo meno coinvolgente di "In difesa di Jacob", ma resta una lettura che ritengo apprezzabile dai patiti del thriller e dei noir, che troveranno nelle sue 500 pagine un intrattenimento piuttosto durevole.

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