Questo sito è dedicato alla mia passione per la letteratura americana contemporanea.
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Jack London

Jack London San Francisco, California (USA)
12 gennaio 1876

Glen Ellen, California (USA)
22 novembre 1916




I libri che ho letto:

La figlia delle nevi
(A Daughter of the Snows - 1902)
Primo romanzo scritto da Jack London, "La figlia delle nevi" mostra già, seppure in forma ancora embrionale, la grande potenza espressiva e l'efficacia descrittiva del noto autore avventuriero. In esso troviamo tutta la magia del Grande Nord che aveva stregato London insieme a migliaia di intrepidi attratti dal miraggio dei favolosi guadagni promessi dall'oro ma anche dalla sfida fornita da uno degli ambienti più ostili del pianeta. Possiamo solo immaginare quanto potesse esser dura la vita in Alaska alla fine del diciannovesimo secolo, quando ancora non esistevano tutti i moderni ritrovati che rendono ormai agevole la sopravvivenza a qualunque latitudine e con qualunque clima. O meglio, dovremmo immaginarlo se non ci avesse pensato proprio London a lasciarci una formidabile documentazione in merito.
Per i pionieri del Grande Nord l'infortunio grave, o la stessa morte, erano eventi tutt'altro che improbabili. Bastava affondare un piede nell'acqua gelida in seguito alla rottura di una lastra di ghiaccio per rischiare di perdere l'arto per congelamento, o attardarsi a riprendere le forze più a lungo del dovuto per incorrere nella morte per assideramento. Lo stesso arrivo della primavera, solitamente considerato propizio alla vita, costituiva in Alaska un evento estremamente rischioso, a causa dei portentosi blocchi di ghiaccio del peso di molte tonnellate che, trascinati dal risveglio dei corsi d'acqua, si abbattevano anche sugli accampamenti umani, causando morte e distruzione.
In questo panorama quasi apocalittico si svolgono le vicende dei protagonisti, le cui interazioni sociali non possono ovviamente non essere pesantemente influenzate dalle condizioni estreme in cui si manifestano.
"La figlia delle nevi" è un romanzo decisamente avvincente e quasi non mostra il peso degli anni trascorsi dalla sua stesura: la prosa di London è sufficentemente moderna da poter essere apprezzata dal lettore moderno, più di quella di altri autori a lui successivi.
Nel romanzo è presente una certa attitudine "superomostica" e frequenti riferimenti alla "razza" che francamente non mi aspettavo da un autore che ho imparato ad apprezzare per la grande sensibilità sociale e per l'attenzione alle esigenze dei più deboli e derelitti. Ad ogni modo ritengo che "La figlia delle nevi" sia un romanzo che non possa mancare nella collezione degli estimatori di Jack London e che molti autori moderni dovrebbero leggere per imparare come si fa ad appassionare il lettore senza adoperare mai sesso, volgarità e particolari macabri.

Il richiamo della foresta e altri racconti del Klondike
(The Call of the Wild - 1903)
"Il richiamo della foresta e altri racconti del Klondike" è un libro che, soprattutto se letto in inverno, fa venire una grande voglia di starsene al tepore delle proprie mura domestiche. Il gelo inesorabile del circolo polare artico è infatti il vero protagonista delle storie raccolte in questo volume, a cominciare dal popolarissimo "Il richiamo della foresta" che occupa la prima metà del libro. Un gelo inimmaginabile per chi vive alle nostre latitudini che pure migliaia di uomini hanno sfidato a cavallo tra i secoli diciannovesimo e ventesimo attratti dalla prospettiva di mirabili guadagni derivanti dai giacimenti auriferi appena scoperti. In tanti si avventurarono nelle lande impervie e pressochè inesplorate, oltre che quasi perennemente ghiacciate, dei territori del Klondike, nella parte più occidentale del Canada, ma solo in pochi trovarono la ricchezza tanto agognata, dopo fatiche e disagi inenarrabili. La maggior parte di loro andarono invece incontro al fallimento, alla malattia e spesso alla morte.
I racconti del Klondike di London sono un tributo a quei temerari, a volte incoscenti, altre volte disperati, scritto da chi alla corsa all'oro prese parte personalmente. Una lettura affascinante che ci ricorda che l'uomo è capace di superare prove durissime e sopravvivere in ambienti così ostili da risultare inabitabili per quasi ogni altra forma di vita.



Un canyon tutto d'oro
(All Gold Cañon - 1905)
Splendida raccolta di racconti di un autore formidabile che forse qualcuno considera, erroneamente, un autore "per ragazzi" a causa della fama del suo best-seller "Zanna Bianca", mentre Jack London è stato uno dei narratori più maturi e sagaci del ventesimo secolo, capace di interpretare magistralmente il dramma dei deboli e dei diseredati di un capitalismo violento e selvaggio più della natura stessa, che pure appare implacabile nelle sue opere. Il racconto "La forza dei forti" è una potente metafora che, pur narrando di una tribù di nativi americani, mette a nudo con spietata logica le storture e le ingiustizie della società moderna, con la sua organizzazione politica, amministrativa, militare e religiosa. Non manca un bellissimo, seppur breve, racconto western, quel "Un canyon tutto d'oro" che apre e dà il titolo alla raccolta, oltre ad altri racconti di denuncia sociale ed a quelli ambientati nei Mari del Sud, che chiudono il libro. Una lettura davvero interessante, piacevole e, soprattutto, istruttiva, che consiglierei a tutti.

La strada
(The Road - 1907)
*recensione non ancora pubblicata*

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