New York, New York (USA)
15 ottobre 1920

West Bay Shore, New York (USA)
2 luglio 1999

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"Omertà" è stato il primo libro di Puzo che io abbia letto, nonostante l'autore sia ben più famoso per "il Padrino", e credo che resterà anche l'ultimo. Non ho preclusioni di sorta nei riguardi del genere, anzi, mi piacciono sia la "crime fiction" in generale quanto le storie sulla mafia americana, ma ho trovato questo romanzo sempre più banale ed inverosimile man mano che procedevo nella sua lettura.
I personaggi sono stereotipati e definiti grossolanamente, le situazioni sono forzate, e le scene di azione appaiono decisamente improbabili, tanto che da lettore si fa fatica a immaginare lo svolgersi degli eventi, così come descritti da Puzo. Non voglio anticipare nulla a chi non avesse letto il libro e volesse farlo, ma chiunque abbia un minimo di conoscenza della armi da fuoco capirebbe che è impossibile sparare 4 colpi consecutivi al viso di un uomo, perchè questi verrebbe scaraventato al suolo già dal primo proiettile. Il romanzo presenta spesso situazioni inverosimili come quella descritta e, non avendo letto gli altri libri di Mario Puzo, non so dire se si tratti di un decadimento dovuto alla senilità ("Omertà" è il suo ultimo romanzo) oppure se sia una limitazione propria dell'autore.
In definitiva, non me la sento di consigliare la lettura di "Omertà" nemmeno agli appassionati del genere (ma, come sempre, si tratta di un mio giudizio personale).